martedì 10 maggio 2011

7 Mosse x l'Italia

Giovanni Soldini si lancia in un'impresa singolare, a bordo di Elmo's Fire, l'Ocean 71 armato a ketch di Malingri e Soldini, si alterneranno equipaggi composti da personaggi della cultura, dell'imprenditoria e dello spettacolo per elaborare le 7 mosse per cambiare subito il nostro paese. Attraverso il sito, si possono mandare suggerimenti e durante il viaggio, iniziato il 25 Aprile da Genova, nascerà un documento che secondo i promotori dell'iniziativa potrà essere utile a chi fa politica.
Giunti a New York sarà consegnato all'Italia.





Buon Vento!!!




Giovanni Soldini (Ansa)
Siamo in declino, non vi è dubbio. Non è il caso di essere terrorizzati, l'umanità ha avuto ciclicamente periodi di declino da quando esiste e cosi' pure il nostro Paese. Questi declini hanno avuto dinamiche e durate diverse tra loro, ma sempre una caratteristica comune. Si va in declino quando le posizioni chiave di governo e di amministrazione delle comunità vengono assunte prevalentemente da persone mediocri, mentre si cresce quando a dirigere vanno prevalentemente i galantuomini. Per mediocre intendiamo colui che, di fronte ad una decisione importante, la prima domanda che si pone è «che figura farò io?». Il galantuomo ovviamente è il contrario, pensa subito al bene pubblico.

DECLINO - Abbiamo assistito a macro periodi di declino come il Medioevo. Ancora più in macro si potrebbe dire che l'Italia è in declino da almeno 1700 anni. Tuttavia in mezzo c'è stato il Rinascimento e poi il Risorgimento, infine il Miracolo economico del dopo guerra. Quindi nessun terrore, ma un po' di spavento c'è. E poi la scocciatura di beccarcelo proprio noi, la nostra generazione, il declino. Perchè se va avanti così, declino lento, saranno altre persone a godersi la rinascita. Tra declino e rinascita abitualmente avviene qualcosa di traumatico. Una rivoluzione, guerre, eccidi. Anche perchè non succede mai che un mediocre o un dittatore si dimetta, debbono essere cacciati. Questa, piu' o meno è la storia. Ma, porca miseria, perchè dobbiamo sempre subircela sta benedetta (o maledetta) Storia? Possibile che non riusciamo a lavorarci un po'? Possibile che invece di subire passivamente gli eventi non ci rimbocchiamo le maniche e li preveniamo da subito con un sano e un po' ribelle programma a tappe forzate che ci tiri fuori dal declino in tempi brevi?

SOLUZIONE - Ecco da cosa nasce la nostra decisione di dedicare un piccolo pezzo della nostra vita a pensare ad una soluzione. In fondo è un gesto egoista, la voglia che abbiamo di godercela ancora un po'. Prendetela cosi', 2 cittadini italiani che non fanno né faranno la politica, un navigatore ed un mercante, rifocillati nella pancia e nella mente da un manipolo di amici, donne e uomini di pensiero e di azione, che nella vita hanno dimostrato di finire ciò che incominciano, vi offrono la loro soluzione. Una soluzione quindi e non polemiche, i rimedi e non solo le critiche. Un gesto che non ha niente a che vedere con la destra o la sinistra, un gesto che nasce dalla nostra sensibilità di umani che oltre ad amare sé stessi amano il prossimo e sono così poco umili da considerarsi attenti osservatori della comunità. Non è una soluzione esaustiva, poiché mancano alcuni capitoli importanti e nodi da sciogliere in vista di un progetto completo. Inoltre la parte scientifica dei capitoli che vi proponiamo non è volutamente approfondita. Tuttavia si tratta di una visione «mondiale» di come si dovrebbe muovere il nostro Paese molto precisa. È un indirizzo forte, netto, rivolto verso l'unica direzione secondo noi possibile per salvare in fretta l'Italia. Se le critiche che vi sorgono spontanee sono «non è corretto gettare la pietra e poi non scendere in campo» vi preghiamo di perdonarci. Ma permetteteci di pensarla diversamente. E' ora che anche da parte di noi laici dilettanti arrivino suggerimenti in positivo e non solo critiche. Ci sarà di sicuro qualcuno, tra i politici, che invece di guardarci come rompiscatole, cercherà quel poco di bello e giusto che c'è in noi e ne trarrà spunto. Ma anche tante persone comuni, come noi, alle quali verrà voglia di approfondire e di volgere la propria analisi in direzione proattiva. E' a loro che ci rivolgiamo soprattutto. In politica si può e si deve partecipare anche senza essere attori protagonisti. Oppure potrete pensare «semplicistico, non è approfondito, ci saranno tensioni sociali, dove li mettiamo tutti questi nuovi disoccupati», fermatevi. Siamo d'accordo con voi.

RIFLESSIONE - L'unica amara riflessione che vi proponiamo, una su centinaia, è che prima o poi buona parte dei 16000 forestali della Regione Sicilia non potrà più essere pagata e partiranno le tensioni, per dirvene una. Forse è meglio prevedere e manovrare una Rivoluzione più dolce possibile prima che subirne una cruenta poi. Inoltre teniamo a dirvi che la semplicità è l'unica arma possibile per creare un progetto vincente in tempi brevi. Se invece le vostre critiche sono «impossibile, troppo complicato, troppo veloce, utopie . .» lasciate perdere. A forza di dire che tutto e complesso, difficile, che occorre tanto tempo il nostro Paese si è ridotto in questo stato. E poi molto spesso la visione del difficile, del serve più tempo nasconde la mancanza di voglia di lavorare, o la strategia di mantenere il potere senza sbattersi per risolvere, arti che purtroppo si sono diffuse invece con grande rapidità e semplicità in Italia. Infine vi anticipiamo che troverete ovunque in questo documento la nostra ferma convinzione che occorre tornare alla politica intesa come servizio, passione,missione. Occorre trovare donne e uomini di grandi capacità ma anche umili, onesti e pronti a farsi da parte quando sbagliano. Utopie? Ma non è vero! Smettiamola con sta storia delle utopie. Senza sogni non si va da nessuna parte.

Oscar Farinetti
Giovanni Soldini 


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