giovedì 26 febbraio 2009

On the road

La prima volta che incontrai Dean, avevo appena superato un periodo difficile di cui non mi prenderò la briga di parlarne, sennonché ebbe qualcosa a che fare con la sensazione da parte mia che tutto fosse morto. Con il suo arrivo ebbe inizio quella parte della mia vita che si potrebbe chiamare la mia vita lungo la strada. Prima di allora avevo spesso sognato di andare nel West per vedere il continente, sempre facendo piani vaghi e senza mai partire. Dean è il tipo perfetto per un viaggio.
Un giorno stavo bighellonando per la Città Universitaria e Chad e Tim Gray mi dissero che Dean abitava in un appartamento nell’East Harlem. Andai a trovarlo. Era semplicemente un ragazzo tremendamente eccitato di vita, e quantunque fosse un imbroglione, lo era solo perché così intensamente voleva vivere ed entrare in rapporto con persone che altrimenti non gli avrebbero assolutamente dato retta. Ci capimmo su molte cose e ci mettemmo d’accordo per andare nel West, una volta o l’altra. Era l’inverno del 1947. Tutto quel pazzo sconvolgimento d’ogni cosa, che stava per verificarsi, ebbe inizio allora e avrebbe travolto tutti i miei amici e tutto quello che mi era rimasto della mia famiglia in una grossa nube di polvere sopra la Notte d’America.

Correvamo insieme per le strade, assorbendo tutto in quella primitiva maniera che avevamo, e che più tardi diventò tanto più triste e ricettiva e vuota. Ma allora danzavamo lungo le strade leggeri come piume, e io arrancavo loro appresso come ho fatto tutta la mia vita con la gente che m’interessa, perché per me l’unica gente possibile sono quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi artificiali color giallo che esplodono come ragni traverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno "Ooohhh!".

Poi venne la primavera, l’epoca dei viaggi per eccellenza, e tutti nella compagnia dispersa si prepararono a fare questo o quel viaggio. Io mi affannavo a lavorare al mio romanzo e quando arrivai a metà, mi preparai ad andare nel West per la primissima volta.
E fu così, veramente, che ebbe inizio tutta la mia esperienza della strada e le cose che stavano per capitare sono troppo fantastiche per non raccontarle.
Sì, e non era solo perché fossi uno scrittore e avessi bisogno di esperienze nuove che volevo conoscere Dean più a fondo, né perché la mia vita di perditempo nei giardini dell’Università avesse raggiunto il completamento del suo ciclo e fosse divenuta inutile ma perché, in certo modo, nonostante la diversità dei nostri temperamenti, egli mi appariva come un fratello da lungo tempo perduto. E nel suo modo eccitato di esprimersi io sentivo di nuovo le voci dei vecchi compagni e fratelli sotto il ponte, in mezzo alle motociclette, lungo i panni stesi dei vicini davanti alle soglie sonnolente nel pomeriggio, dove i ragazzi suonavano la chitarra, era uno scoppio sfrenato di americana gioia, il vento d’Occidente, un’ode dalle praterie, qualcosa di nuovo, da lungo tempo profetizzato, da lungo atteso.
In qualche punto lungo il tragitto sapevo che ci sarebbero state ragazze, visioni, tutto; in qualche punto lungo il tragitto mi sarebbe stata donata la perla.
Dietro a noi giaceva l’America intera. Avevamo finalmente trovato la terra incantata alla fine del viaggio e non ci saremmo mai sognati quanto fosse grande quella magia e fu allora che Dean tirò fuori alcune fotografie. Mi resi conto che i nostri bambini le avrebbero guardate un giorno con stupore, convinti che i loro genitori avessero vissuto una vita liscia, ben ordinata e si fossero alzati al mattino per incamminarsi orgogliosi sui marciapiedi della vita, senza mai sognare la stracciata pazzia e la ribellione della nostra vita reale, della nostra notte reale, l’inferno di essa, l’insensata strada piena di incubi. Tutto questo dentro un vuoto senza principio e senza fine.
L’ultima volta che vidi Dean, aveva gli occhi fissi sulla strada davanti a sé, e di nuovo tesi verso di essa. Nel desolato stillicidio del diventar vecchi, allora penso a Dean Moriarty, penso persino al vecchio Dean, il padre che mai trovammo.

“On the Road”, Jack Kerouac

Stretti al vento – Storie di navigazioni in solitario

“Stretti al vento – Storie di navigazioni in solitario”, film documentario diretto da Daniele Guarnera e Francesco Del Grosso, prodotto da Audio Foto System, sarà presentato in anteprima mondiale al Riff (Roma Independent Film Festival, ottava edizione) che si terrà dal 19 al 27 marzo 2009, nelle sale del Nuovo Cinema Aquila di Roma (via L'Aquila, 68).
http://www.strettialvento.com/

Questo non è un documentario sulla vela, né tanto meno sulle tecniche di navigazione, ma una raccolta di testimonianze dirette sulla solitudine da parte di coloro che hanno voluto sfidare l’Oceano e soprattutto se stessi. Il film si pone come obiettivo principale quello di mostrare ai suoi fruitori, persone comuni e non esclusivamente addetti ai lavori, la vita marinaresca in solitario ripresa in tutte le sue sfaccettature, dalle regate agonistiche al cosiddetto vagabonding, cercando di esaltare al massimo le scelte e la forza dei soggetti intervistati. Giorni e notti intere trascorse al timone, razionando cibo, acqua, energie e sonno, per portare a termine un’attraversata, magari intorno al mondo fino a toccare il tanto desiderato grande Sud, ossia Capo Horn.
Il documentario diretto da Francesco Del Grosso e Daniele Guarnera cerca di affrontare principalmente tutti gli aspetti della navigazione effettuata in solitario, ma solo come punto di partenza per un discorso più vasto e metaforico, il “viaggio” nell’accezione più nobile e filosofica del termine:

- viaggio come libertà;
- viaggio come contatto universale Uomo-Natura;
- viaggio come sfida interiore;
- viaggio come ribellione nei confronti della società.

Piccole-grandi odissee umane raccontate dai più importanti velisti in solitario italiani, protagonisti della scena marittima nazionale ed internazionale, con età, sesso, idee e fini di navigazione differenti. Personalità eclettiche, fuori da qualsiasi schema, che attraverso i propri racconti rievocano sensazioni, gioie, dolori, avventure e disavventure in alto mare a bordo delle loro imbarcazioni, in una lotta continua con se stessi e contro ciò che li circonda, l’Oceano infinito, potendo contare solo sulle proprie forze e sulla clemenza della natura.

venerdì 20 febbraio 2009

Working on a dream

Working on a Dream Out here the nights are long, the days are lonely,
I think of you and I'm working on a dream,
I'm working on a dream.
Now the cards I've drawn's a rough hand, darling,
I straighten the back and I'm working on a dream,
I'm working on a dream.
I'm working on a dream
Though sometimes it feels so far away,
I'm working on a dream
And I know it will be mine someday.
Rain pourin' down, I swing my hammer,
My hands are rough from working on a dream,
I'm working on a dream.
I'm working on a dream
Though trouble can feel like it's here to stay,
I'm working on a dream
Well our love will chase trouble away.
I'm working on a dream
Though it can feel so far away,
I'm working on a dream
Our love will make it real someday.
The sun rise up, I climb the ladder,
The new day breaks and I'm working on a dream,
I'm working on a dream.
I'm working on a dream
Though it can feel so far away,
I'm working on a dream
Our love will make it real someday.


Là fuori le notti sono lunghe, i giorni solitari:
penso a te e lavoro su un sogno,
lavoro su un sogno.
Le carte che ho calato sono per una mano pesante, mia cara;
ho raddrizzato la schiena e lavoro su un sogno,
lavoro su un sogno.
Lavoro su un sogno
anche se a volte sembra così lontano,
lavoro su un sogno
e so che sarà mio, un giorno.
La pioggia cade, sollevo il martello:
le mie mani si sono indurite a forza di lavorare su un sogno,
a forza di lavorare su un sogno.
Lavoro su un sogno
anche se i problemi mi suggerirebbero di restare coi piedi per terra,
lavoro su un sogno
perché il nostro amore scaccerà via ogni problema.
Lavoro su un sogno
anche se sembra così lontano,
lavoro su un sogno
perché il nostro amore lo farà avverare, un giorno.
Il sole sorge, salgo la scala,
un nuovo giorno è arrivato e io lavoro su un sogno,
lavoro su un sogno.
Lavoro su un sogno
anche se sembra così lontano,
lavoro su un sogno
perché il nostro amore lo farà avverare, un giorno.

giovedì 19 febbraio 2009

"Volevo il movimento, non un'esistenza quieta
Volevo l'emozione, il pericolo, la possibilità di sacrificare qualcosa al mio amore.
Avvertivo dentro di me una sovrabbondanza di energia che non trovava sfogo in una vita tranquilla. "

Lev Tolstoj, La felicità familiare

martedì 17 febbraio 2009

Un sesto posto che vale un record



Dee Caffari, 36 anni, conosce il mondo della vela solo 10 anni fa, decide di partecipare alla Vendèe Globe, la sua prima volta in solitario su un Open 60, a Novembre 2007, e si ritrova sesta oltre ogni sua aspettativa. Ha già concluso un giro del mondo controvento e controcorrente 3 anni fa in 178 giorni 03 ore 05 minuti stabilendo il record della prima donna a compiere il giro del mondo in solitaria senza scalo "in the wrong way", a bordo del 72 piedi del quale era stata skipper nell'edizione 2004/5 della Global Challenge, ed ora si ritrova a stabilire un nuovo record: essere la prima donna a compiere il giro del mondo in solitario in entrambe le direzioni.
Di difficoltà ne ha incontrate, a Capo Horn, e con la randa delaminata ha risalito tutto l'Atlantico...
Vedremo nella prossima edizione cosa sarà capace di fare dopo che avrà acquisito più esperienza sul suo open 60!

lunedì 16 febbraio 2009

Dee finishes



And Dee reaches the finish line on Aviva in sixth place at 13:12:57 hrs GMT
- Race time : 99 days, 1h, 10 minutes and 57 seconds- Theoretical speed : 10.45 knots- Distance covered on the water : 27,907 miles- Average real speed: 11.74 knots
Dee finished 14 days, 22 hours and 1 minute after Michel Desjoyeaux.

Il più anziano e i più giovani

Michael Perham 16 anni, 17 a Marzo, partito a novembre da Portsmouth per stabilire il record del più giovane a fare il giro del mondo in solitario senza assistenza sull'open 50 Totallymoney di proprietà della famiglia Escoffier.
http://www.totallymoney.com/sailmike/?cat=5
L'attuale record è dell'australiano Jesse Martin che ha terminato il giro del mondo a 18 anni.



Zac Sunderland , californiano, 17 anni, è partito da Marina del Rey il 14 giugno 2008, stesso obiettivo di Marc, la sua barca non è altrettanto moderna ma l'ha preparata personalmente per questo giro del mondo http://www.zacsunderland.com/index.html .




Minoru Saito nasce ad Osaka il 7 Gennaio 1934 , ha 75 ! è partito 4 mesi fa da Yokohama, la sua sfida: essere il primo e il più anziano a compiere per l'ottava volta il giro del mondo in solitario e stavolta da Ovest ad Est. Ha un bel curriculum di navigazioni in solitaria http://www.saito8.com/

Nel 2005 all'età di 71 anni ha stabilito il record del più anziano a circumnavigare il globo in solitaria, senza scalo e senza assistenza.





Allora, incredibile ma vero, questi 3 si incontrano a Cape Town il 14 febbraio...!







All'appuntamento manca solo Jessica Watson!!!

Il suo obiettivo? ...diventare la più giovane ad aver fatto il giro del mondo in solitaria senza scalo e senza assistenza.

Australiana 15 anni, nata il 18 Maggio 1993, si ispira a Kay Cottee, la prima donna a fare il giro del mondo in solitaria senza scalo e senza assistenza e a Jesse Martin.

http://www.youngestround.com/



Marc Guillemot e Brian Thompson a Les Sables


E' l'1 e 21 del 16 Febbraio, Marc Guillemot riesce a salire sul podio, facendo il calcolo delle conpensazioni è terzo per 1h 19mins 25s, e a ottenere il terzo posto percorrendo le ultime 1000 miglia senza chiglia! Dunque Sam Davis è al quarto posto in classifica. Chapeau Marc!!!
Brian Thompson taglia la linea d'arrivo alle 8 e 31 min, Dee Caffari è a meno di 30 miglia da Les Sables, gli altri hanno ancora parecchie miglia da percorrere per concludere il loro giro del mondo.


sabato 14 febbraio 2009

Il video dell'arrivo di Roxy

“I have just sailed around the world. It is amazing.”




Samantha Davies è la terza a rientrare al porto di Les Sables D'Olonne, ha tagliato la linea d'arrivo questa notte alle 00hrs 41mins 01 secs dopo 96 giorni 12 ore 39 minuti 1 sec. che diventano 95 giorni 4 ore 39 mn. 1 sec sottraendo 32 ore di abbuono per il soccorso prestato a Yann Ellis, percorrendo 27470.2 Nm ad una velocità media di 12.0 nodi.
Diviene così la secona donna più veloce alla Vendèe Globe dopo Ellen MacArthur.


Sarà terza a parimerito con Riou se Guillemot non taglierà la linea d'arrivo entro le 02:41:01 UTC di Lunedi.


Buon San Valentino Sam!
Ci mancherà la sua simpatia.

venerdì 13 febbraio 2009

Maelstrom, che è?

Il maelström (in norvegese moskstraumen, "corrente di Mosken") è un fenomeno simile a un gorgo, causato dalla marea lungo la costa atlantica della Norvegia, nei pressi delle isole Lofoten.
Due volte al giorno il flusso di marea scorre avanti e indietro nello stretto tra Lofotodden e Værøy: a causa della conformazione dello stretto, angusto e poco profondo, si genera una corrente molto forte, con onde e vortici che rendono pericolosa la navigazione specie con navi di piccole dimensioni. Il fenomeno prende il nome dall'isolotto di Mosken, situato in mezzo allo stretto.
Il maelström è noto soprattutto per essere stato descritto da due celebri scrittori dell'Ottocento (che ne esagerarono alquanto la forza descrivendolo come un immenso gorgo che trascina all'interno ogni cosa): Edgar Allan Poe, nel racconto Una discesa nel maelström, e Jules Verne, nel romanzo Ventimila leghe sotto i mari.
Recentemente Felice Vinci, nel suo libro Omero nel Baltico, ha avanzato l'ipotesi che il gorgo di Cariddi, affrontato da Ulisse durante le sue peregrinazioni (che, secondo Vinci, si sarebbero svolte nell'Oceano Atlantico e non nel Mar Mediterraneo), altro non fosse che il maelström.

Da Wikipedia

giovedì 12 febbraio 2009

Oh my god!!!




Norbert Sedlacek, the Austrian skipper of Nauticsport-Kapsch, said today that he had been through the worst winds and seas of his Vendée Globe so far just yesterday and earlier today, violent gusts to 80-90 mph, the sea just a whiteout maelstrom of spindrift and huge waves. After breaking an oil bottle inside the boat which made the entire working area of the boat a highly dangerous skating rink, he confined himself to stay outside through the worst of the storm, hand steering for a lot of the time.

Quanti modi di stare in mare...

C'è chi lotta contro la tempesta...

February 12. 2009 at 09:55

Hurricane force gusts



"Last night was one of the hardest of the race. The forecasts were for winds of around thirty knots. Between midday and one in the morning I had some extremely violent winds with hurricane force gusts. It was a barometric low that caused the wind to shift from east to north-west to south-west. It was completely crazy… The boat was knocked down three or four times with her mast, boom and sails in the water. My video camera is no longer working as it fell into the water and oil, when an oil bottle broke. It got everywhere and is very slippery. There were some real mountains of water where you ride up and then suddenly plunge down. I’m extremely tired after being at the helm for hours in a very heavy swell. Sometimes I had to grip it with my feet as my hands could no longer hold on as the pressure on the rudders was too great. I’ve got a few pinches and my muscles are aching. I’m going to have to wait until it’s light to see how much damage there is and tidy up. There’s still a heavy swell – as soon as the mountains turn to hills, I’ll take some photos and videos to give you an idea of what happened to Nauticsport-Kapsch during the night."
Norbert Sedlacek in an e-mail this morning


Chi impazzisce a cambiar vele con venti variabili e deboli...

February 12. 2009 at 07:39

A difficult, frustrating day




“Difficult day with shifting winds, 20 knots 2 knots, east, northeast, north, southeast, black clouds with no wind, sail maneuvers in response to threats, but to no avail, 10 sail changes today, all for naught, go 12 knots in the right direction, then 9 knots in completely the wrong direction, then 2 knots and lose steerage, 6-7' waves with no wind driving them, choppy from different directions, what is going on here? Very frustrating to say the least. Encountered a ship last night, starboard to starboard passing, called him on vhf when abeam 1/2 mile off, suddenly his radar went on, don't think he had any idea we were there. Full moon has been spectacular.”Rich Wilson ( Great American III) in his daily message


Chi se la canta sotto spi....

February 12. 2009 at 06:55
Another karaoke moment



"Roxy and I have had a good day today running away from the high pressure that's chasing us! Under spinnaker all day, doing good speed and fun sailing. This evening the wind has been heading us and after some "yee-ha" spinnaker reaching, with a couple of nice wipeouts that have tidied up my chart table (i.e. sent everything loose off to starboard!) I have wisely changed to solent + ORC.I have just been in the cockpit having another karaoke moment - making the most of one of my last nights out here on my own! Leaning on the coachroof looking backwards at Roxys wake, lit up by the moon and streaming out for as far as I could see. Singing out at the top of my voice! I wish I could stay out there all night, but I must rest, ready for a tough 24 hours of light wind sailing to get through the high "bubble" that is going to block our progress tomorrow night. So, radar on, to keep watch for shipping, I am going to get some sleep now....."
Sam Davies (Roxy)in her daily message


Marc Guillemot va avanti senza chiglia con le dita incrociate a 240 miglia dall'arrivo...


Dee Caffari con la randa delaminata. ha già percorso molte miglia ma è in ansia, non sa quanto ancora reggeranno le riparazioni che ha fatto...

Vorrei essere a Les Sable al suo arrivo per averne un pezzo!Altro che sacra sindone!!!


Donne alla Vendèe Globe

Le due donne che partecipano a questa gara stanno ottenendo ottimi risultati, classificandosi tra i primi 6 sui 30 partiti da Les Sables d'Olone. Samantha Davies (Roxy) sarà la terza a tagliare il traguardo dopo una eccellente prova, e Dee Caffari (Aviva) sarà la prima donna ad aver navigato intorno al mondo in solitaria in entrambe le direzioni.

Prima di loro, altre 5 donne hanno lasciato il segno alla Vendèe Globe...

Catherine Chabaud, la pioniera
Nata il 29 Novembre 1962, Catherine è una giornalista professionista e appassionata della navigazione a vela. Ha condiviso con Isabelle Autissier l'onore di essere le prime due donne a prendere parte alla regata in solitario senza scalo intorno al mondo. Era il 1996. La sua barca rinominata Whirpool, era la Red Cigar. Alla fine di una circumnavigazione particolarmente faticosa, solo 6 skipper sono rientrati in porto a Les Sable.
Chabaud è arrivata al sesto posto completando il viaggio in 140 giorni e 4 ore. E' stata la prima donna a portare a termine la Vendèe Globe.
Quattro anni dopo partecipa con una nuova barca anche questa si chiama Whirpool ma è stata costretta a ritirarsi pochi giorni prima dell'arrivo dopo aver disalberato.

Isabelle Autissier, meriteribbe di più
Nata il 18 Ottobre 1956, Isabelle, laureata in scienze agrarie e con una carriera velica eccellente.
Nel 1987 , è arrivata terza alla Mini transat, nel 1989 dodicesima alla Figaro. Nel 1991 prese parte alla BOC Challenge, il giro del mondo con scalo a bordo del 36.15 Met Van den Heede. Nonostante la perdita dell'albero ha completato il viaggio in 139 giorni e 4 ore. Tre anni dopo ha stabilito il recod per la rotta New York – San Francisco via Capo Horn a bordo della sua nuova barca, il primo 6o piedi con una canting keel. Negli anni a seguire sarà tra i favoriti alla Boc Challenge ma disalbera nell'Oceano Indiano, fa le riparazioni alle Kerguelens per poi essere costretta ad abbandonare la barca in una tempesta a sud dell'Australia. Isabelle esordisce alla Vendèe Globe nel 1996 con la sua nuova barca, PRB. Era tra i primi con Auguin e Parlier quando ha un'avaria al timone ed è costretta a fermarsi a Cape Town per una riparazione.Riparte per completare il viaggio intorno al mondo...arrivando seconda a Les Sables d'Olonne dopo aver rimontato tutta la flotta, ma orami fuori gara.

Ellen MacArthur, una grande conquista
Nata l'8 Luglio 1976 a Whatstandwell in Derbyshire, Ellen aveva appena 24 anni quando partecipò alla Vendèe Globe nell'edizione del 200-2001 sul suo elegante Kingfisher. A dispetto della sua età aveva già molta esperienza di navigazione in Atlantico, prima con i Mini poi nel 1998 alla Route du Rhum, alla quale vince a bordo del 50 piedi Kinfisher.
E conosciuta per la sua determinazione e coraggio. Dopo aver vinto la transatlantica in solitario, il suo talento è stato definitivamente riconosciuto 5 mesi prima della partenza della Vendèe Globe. Ellene continua a stipire tutti, anche a preoccupare il Professore Desjoyeaux arrivando seconda a les Sables in 94 giorni e 4 ore: stabilisce il record per una donna. Nel 2005 Ellen consegue il titolo di Dame dalla regina, stabilisce il record mondiale di navigazione intorno al mondo in solitario sul gigantesco catamarano B&Q /Castorama... poi battuto da Francis Joyon. Chi sa che non la rivedremo alla prossima Vendèe?

Anne e Karen sulle loro vecchie barche
Anne Liardet nata il 16 Aprile 1961 e Karen Liebovici nata il 5 Maggio 1971 erano entrambe alla partenza nel 2004 su vecchie barche. Anne su Roxy, il primo Fleury Michon X, che ha partecipato a tutte le edizioni della Vendèe e Karen su Benefic, sull'old red cigar VDH, sul quale Chaterine Chabaud ha navigato nel 1996. Anne è arrivata sedicesima per essere arrivata dopo 119 giorni e 9 ore, due giorni prima dell'italiano Simone Bianchetti, che navigò con la stessa barca 4 anni prima, ma in due giorni in più che Philippe Poupon nel 1993, nonostante avesse disalberato durante l'ultima settimana di regata. Anne voleva partecipare nel 2008 ma non trovado uno sponsor non ha potuto partecipare.
Il 13 Marzo 2005 Karen è diventata la quarta donna a terminare la Vendèe Globe dopo un'avventura durata 126 giorni. Soffrendo di ricorrenti mal di schiena dopo un incidente stradale, la navigatrice di La Rochelle tiene duro e termina il giro del mondo al tredicesimo posto sui 20 partecipanti, due dei quali non classificati e cinque costretti al ritiro.


Patrice Carpentier

mercoledì 11 febbraio 2009

Conclusioni

C'ho messo 7 mesi per riscrivere tutto il diario, quasi temevo di non riuscirci prima della prossima estate!!!

Per dovere di cronaca...la perturbazione prevista per il 18 è arrivata puntuale con una bella giornata di pioggia intensa, e ci stava pure visto che abbiamo avuto la fortuna di non prendere mai un temporale, anche se in alcuni momenti avremmo desiderato una pioggia rinfrescante!


Rigenerati e soddisfatti del nostro mese in mare ci mettiamo in viaggio per raggiungere Terni con autobus e treno dove ci attendono le nostre famiglie e Paschina, il nostro cane.






Ha avuto questa espressione per qualche giorno, sembra chiedersi dove fossimo stati per tutto quel tempo!!!



Per la prossima estate

il proposito è di scendere ancora più a sud, almeno fino a Spalato e relative isole

Abbandonato il progetto di prendere una barca più grande in società, almeno per quest'anno, cercheremo di migliorare Boiled fish per rendere la navigazione più confortevole e sicura:


- organizzare la barca per armare lo spinnaker

- mettere su la drizza dello spi, sostituire quella del genoa e già che ci siamo anche quella della randa

- ci vorrebbe almeno il musone per l'ancora! dovremmo farlo fare su misura che quelli in commercio non si adattano alle nostre esigenze...

- ci vorrebbe un motore nuovo, 4 tempi e con un paio di cavalli in più...ma questa è fantascienza (intanto quello che abbiamo è pure dal meccanico per risolvere il problema del blocco dell'elica in retro che causa lo spegnimento)

- è d'obbligo un pannello solare per caricare la batteria almeno da 6o watt

- sostituire la batteria con una nuova magari al gel

Se qualcuno ha qualcuna delle suddette cose e se ne vuole liberare noi valutiamo volentieri l'usato! Oppure se avete suggerimenti su dove acquistare il nuovo a prezzi d'occasione...

martedì 10 febbraio 2009

Giorno 26. 17 Luglio 2008

Da Cittanova a Caorle

Il meteo da Sud 2-3 mare 2, facciamo il pieno di benzina e ci prepariamo psicologicamente a percorrere le 34 miglia che ci separano dalla nostra meta finale tutte con il rumore acuto e penetrante del nostro potentissimo fuoribordo 5 cavalli 2 tempi!!!
Sveglia all'alba, pratiche di uscita in capitaneria espletate ieri pomeriggio con tanto di simpatica gag della signora impiegata: "vorremmo fare l'uscita...oggi per domani, si può?" e lei " mi dispiace ma per oggi ho termiato il numero di persone che posso far uscire dalla Croazia..." dopo un attimo di perplessità, non essendo abituati a Croati dotati di senso dell'umorismo tale, ci mettiamo a ridere tutti!
Facciamo l'uscita alla dogana e partiamo.
Neanche un'ora e ci accorgiamo di avere abbastanza vento per andare a vela!!!
Su la randa e srollato il genoa, prua su Caorle, se il vento rimane da scirocco ce la facciamo tutta al lasco mura a sinistra. Abbiamo 15-18 nodi costanti, una velocità media di 5 nodi, in alcuni momenti facciamo qualche planatina sull'onda e il gps segna fino a 7,4 nodi di velocità!!! E' un record per il nostro pesce bollito!
Il rientro a vela ci voleva per chiudere come si deve il nostro viaggio.

Nel primo pomeriggio, dopo circa 7 ore di navigazione, siamo in prossimità della foce del Livenza, e come previsto l'entrata non sarà proprio facile, basta anche poca onda da sud perchè si creino onde irregolari che ostacolano l'accesso...e il nostro motore non ce la fa a contrastare le forze in gioco....per un po siamo in stallo su un'onda e la barca non va ne avanti ne indietro ma dopo qualche minuto di sconquasso siamo dentro.

Miglia percorse 34 (Miglia totali 432)

Giorno 25. 16 Luglio 2008

Da Rovigno a Cittanova





La notte è trascorsa tranquilla e all'alba siamo già svegli, pronti per un'incursione furtiva ai bagni del marina e una colazione al bar. Quest'anno che non siamo al pontile e non paghiamo l'ormeggio i bagni sono molto più puliti dell'anno scorso! Bene, lo dico sempre che a pagare ci si rimette!!

Controlliamo il meteo: vento debole da Sud ma tra il 17 e il 18 si farà più intenso.

Torniamo a bordo e dopo una sosta al distributore di benzina facciamo rotta per Cittanova.

17 miglia tutte a motore per la miseria e un caldo africano, ci diamo ai bagni alla traina...il mare è una distesa piatta e torrida.





Ci mettiamo al gavitello alla diga foranea, Cittanova era una cittadina tranquilla fino a quest'anno e fino alle 5 del pomeriggio quando intorno ai nuovi giochi gonfiabili si scatena un putiferio di ragazzini e di musica da discoteca anni 90 a tutto volume!!! Scappiamo!!!
Giro in paese e poi passeggiata fino al ristorante Da Giovanni lungo la strada per Parenzo che si dice sia uno dei migliori ristoranti di pesce dell'Istria, andiamo a vedere no?
Facciamo una scarpinata di qualche chilometro e pure in salita...mangiato bene ma non so se ne è valsa la pena arrivare fin lassù?
Torniamo in barca e ancora c'è musica a manetta, almeno hanno cambiato genere a breve inizia a suonare un gruppo di dilettanti, il repertorio è di classici rock ma l'esecuzione non è gradevole...vabbè sempre meglio della disco anni 90!
Cittanova ERA una cittadina tranquilla!!!
Vabbè tanto la nostalgia in questa nostra ultima notte di mare prevale su tutto! Domani si parte per Caorle...ho voglia di tornare solo per rivedere il nostro cane, mi manca molto!


Miglia percorse 17 (Miglia totali 398)

Giorno 24. 15 Luglio 2008

Da Veruda a Rovigno


C'è ancora vento da Nord NordOvest 12-26 nodi e mare 3-4 nel pomeriggio il bollettino annuncia assenza di vento o comunque deboli e di direzione variabile. Una via di mezzo mai!!? Fra tre giorni è previsto l'arrivo di un nuovo fronte dunque è necessario muoversi per rientrare. Forse siamo troppo conservativi e non ci va tanto di soffrire...lasciamo il marina e diamo un'occhiata in mare...meglio metterci all'ancora ancora per qualche ora non ci va di bolinare fino a Rovigno con quel mare.


La baia è abbastanza affollata e facciamo ben 3 tentativi di ancoraggio, che senza salpa ancora è un'impresa atletica non indifferente!!!


Non vediamo l'ora di partire, Veruda c'ha proprio stufato!!! Nel pomeriggio come previsto il vento diminuisce e noi prendiamo il mare, arriveremo a Rovigno di notte per metterci alla fonda nella baia in prossimità del marina.


Boliniamo per qualche ora poi il vento comincia a girare fino a ridursi a 0 e dobbiamo andare di motore, anche il mare si calma abbastanza rapidamente, ci godiamo il tramonto e una bella luna quasi piena. Intorno l'1:00 siamo a Rovigno, ci mettiamo alla fonda e ce ne andiamo a dormire...ma che bello navigare di notte!!!
Miglia percorse 20 (Miglia totali 381)

giovedì 5 febbraio 2009

Giorni 21-22-23. 12-13-14 luglio 2008

Veruda

Abbiamo deciso di sostare qui un paio di giorni e poi raggiungere Rovigno ma il bollettino del 13 Luglio annuncia l'arrivo di una perturbazione dalla Francia con venti inizialmente da SW 4 in rotazione entro il 15 a NE. Perfetto siamo bloccati quì, Rovigno con venti da Sud risente di una risacca notevole, già provata l'anno scorso!!!Non ci resta che accettare la nostra prigionia!

14 luglio

abbiamo la batteria completamente a terra, provato a ricaricare col motore ma niente da fare, abbiamo anche finito l'acqua...non ci resta che andare al vicino marina per riempire i serbatoi:

recuperiamo l'ancora e ci dirigiamo verso il marina, fin tanto che siamo riparati dall'isolotto davanti la baia solo vento intorno ai 20 nodi che soffia da WNW poi una discreta onda al traverso che ci sbatte un pò ed eccoci al marina.

un marinaio ci intercetta mentre cerchiamo di accostare in testa al molo 2 per la sosta di rifornimento acqua e ci fa cenno di proseguire...si ma al molo 16!!! c'ha fregati!!!
arriviamo al molo indicatoci ma cerchiamo sempre di metterci in testa che di stare una notte al marina non è nelle nostre intenzioni, il vento ci rende abbastanza complicata la manovra e proprio quando siamo sul punto di avvicinarci, mettendo la retromarcia il motore si spegne e non vuole saperne di riaccendersi! Qualche attimo di panico, ci guardiamo, e guardiamo le barche ormeggiate...gli stiamo andando addosso!!! Apriamo un pezzetto di genoa tanto quanto basta per governare e ormeggiamo di prua al posto che il marinaio ci sta assegnando, data la concitazione del momento non ci mettiamo a discutere e cediamo alla lusinga...tanto avevamo anche la batteria scarica (disse la volpe all'uva!)

ma non finisce qui : mentre prepariamo un piatto di pasta finisce anche il gas!!! quest'anno non abbiamo portato la bombola di riserva (tanto ce ne basta una!!). Abbiamo approfittato dei nostri gentilissimi vicini per terminare la cottura degli spaghetti!
Lì al marina c'è anche il bombolaro che per pochi euro ci ricarica...
ma si sta sosta al marina era d'obbligo!
Già che ci siamo ci facciamo un giro in città anche se a noi Pola non piace affatto, già l'anno scorso non ci ha fatto una bella impressione, anonima e un po spenta, e quest'anno non è stato diverso, ristoranti pessimi, poco invitanti e tutti con lo stesso menù, anche il tassista ci sconsiglia i ristoranti del centro...e non sa neanche consigliarci un'alternativa in periferia!?

Giorno 20. 11 Luglio 2008

Da Unije a Veruda






Leviamo l'ancora alle prime luci dell'alba, le previsioni danno vento praticamente assente, ci accingiamo a percorrere le 20 miglia di mare tra Unije e l'estremità meridionale dell'Istria tutte a motore...

Nel pomeriggio siamo a Veruda, per la solita sosta tecnica...

Miglia percorse 26 (Miglia totali 361)